- 7 giugno 2022
- Posted by: utenza
- Categoria: News
Lo strumento agevolativo definito “Beni strumentali – Nuova Sabatini”, istituito con l’articolo 2 del decreto-legge 69/2013, è finalizzato ad accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese e migliorare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese (PMI) per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature.
A chi si rivolge?
Micro, piccole e medie imprese che alla data della presentazione della domanda siano in possesso dei seguenti requisiti:
- abbiano una sede operativa localizzata in Italia nella quale dovrà essere realizzato l’investimento;
- siano regolarmente costituite ed iscritte al Registro delle Imprese;
- siano nel pieno e libero possesso dei propri diritti non essendo in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
- non rientrino tra i soggetti che hanno ricevuto e non rimborsato aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione Europea (Deggendorf)
- non rientrino tra le imprese in difficoltà ai sensi della normativa europea.
Cosa finanzia?
Sono ammissibili investimenti ad uso produttivo, di nuova fabbricazione, anche tramite leasing finanziario, che presentano un’autonomia funzionale, da avviare successivamente alla richiesta di finanziamento e relativi a:
- macchinari;
- impianti;
- beni strumentali;
- attrezzature;
- hardware, software e tecnologie digitali (ICT).
Tutti i beni oggetto dell’investimento devono essere classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3, B.II.4 dell’art. 2424 c.c. e devono essere destinati a strutture produttive già esistenti o da impiantare localizzate sul territorio nazionale.
Non sono ammessi ad agevolazione: terreni e fabbricati; commesse interne; macchinari, impianti ed attrezzature usati; spese di funzionamento; beni di importo inferiore a 516,46 euro; beni già consegnati in “prova” o in “conto visione” presso il cliente; impianti elettrico/idraulico in quanto non hanno autonomia funzionale; macchine rigenerate in quanto non hanno il requisito di “nuovo di fabbrica”.
Gli investimenti devono essere:
- conclusi entro un periodo massimo di 12 mesi dalla data di stipula del finanziamento stesso;
- capitalizzati;
- di importo complessivo minimo di 20.000 e massimo 4 milioni di euro;
- mantenuti nell’unità produttiva per almeno tre anni dal momento di completamento dell’investimento.
Al fine di favorire la transizione del sistema produttivo alla manifattura digitale e incrementare l’innovazione e l’efficienza del sistema imprenditoriale, la Nuova Sabatini ammette ai finanziamenti con contributi statali maggiorati anche i progetti aventi come finalità la realizzazione degli investimenti in tecnologie digitali di cui all’articolo 1, comma 55, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (industria 4.0), compresi gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification (RFID) e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti.
Per “investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti”, si intendono gli investimenti in beni materiali e immateriali elencati negli Allegati n. 6/A e n. 6/B alla circolare ministeriale n. 14036 del 15 febbraio 2017.
Per ottenere il contributo maggiorato, i “Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti” di cui alla prima parte dell’allegato 6/A, devono – senza eccezioni – essere dotati di tutte e cinque le seguenti caratteristiche:
- 1.controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
- 2.interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;
- 3.integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo;
- 4.interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive;
- 5.rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.
Le stesse macchine devono essere dotate anche di almeno due su tre delle seguenti caratteristiche:
- 1.sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
- 2.monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
- 3.caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).
In cosa consiste l’agevolazione?
A fronte della concessione di finanziamenti o leasing da parte di banche o società di leasing convenzionate a copertura del 100% del programma d’investimenti, aventi durata fino a 5 anni e importo compreso tra 20.000 e 4 milioni di euro, è riconosciuto un contributo in conto impianti calcolato convenzionalmente come un abbattimento degli interessi pari al 2,75% su un finanziamento della durata di 5 anni a rimborso semestrale.
Per gli investimenti in tecnologie digitali e tracciamento e pesatura rifiuti, il contributo statale in conto impianti di cui all’art. 2, comma 4, del D.L. n. 69/2013 è concesso con una maggiorazione del 30% rispetto alla misura massima stabilita dalla disciplina (articolo 2, commi 4 e 5 del D.L. n. 69/2013 e relative disposizioni attuative), fermo restando il rispetto delle intensità massime di aiuto previste dalla normativa europea applicabile in materia di aiuti di Stato. Il contributo in conto impianti, per questa tipologia di investimenti, è pari al 3,575% , sempre calcolato convenzionalmente come abbattimento interessi su un piano di rimborso semestrale a 5 anni.
Come si ottiene?
Le richieste di agevolazione possono essere presentate agli Istituti bancari ed agli Intermediari finanziari convenzionati, esclusivamente tramite PEC.
La banca/intermediario finanziario, effettua una prima verifica formale della documentazione ricevuta ed inoltra la richiesta di prenotazione risorse al MISE.
La banca/intermediario ha facoltà di concedere il finanziamento alla PMI mediante l’utilizzo della provvista resa disponibile da CDP o mediante propria provvista.
Una volta deliberato il contributo da parte del MISE, la banca/intermediario hanno tempo fino alla fine del mese successivo per la stipula del contratto con la PMI (qualora non sia stato ancora stipulato).
A seguito dell’erogazione del finanziamento/stipula contratto di leasing su cui si appoggia l’operazione, l’impresa beneficiaria, pena revoca dell’agevolazione concessa, è tenuta a presentare apposita dichiarazione di avvenuta ultimazione dell’investimento entro 60 giorni dal termine ultimo previsto per la conclusione del progetto (12 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento) e a presentare la richiesta di erogazione unica del contributo entro 120 giorni dallo stesso termine.
L’erogazione del contributo avviene in un’unica soluzione a seguito della richiesta (R.U.) inoltrata dall’azienda dopo la conclusione dell’investimento.